Fu il nonno Osvaldo ad avviare l’attività dell’azienda nel 1946. Erano gli anni in cui l’Italia si stava ricostruendo dalle distruzioni della guerra e il nonno intuì la necessità di migliorare la qualità del sonno per abbracciare una nuova forma di benessere. Iniziò nel suo laboratorio, che poi era anche la sua casa, rimpiazzando le tele dei materassi ormai vecchi e usurati, lavandole o sostituendole per poi ricucirle con maestria artigianale.

 

Via via l’attività crebbe e agli inizi degli anni Settanta il nonno Osvaldo passò il testimone al figlio Gianni, mio padre, che con spirito intraprendente trasformò il laboratorio in un’azienda al passo con i tempi, adeguando la produzione alle nuove richieste di mercato. La sua continua ricerca di materiali e tecniche di costruzione lo portò negli anni a sviluppare e brevettare diversi modelli molto innovativi e tuttora attuali.

Da bambina passavo intere giornate nei luoghi dell’azienda. quella fu la mia prima scuola, ero curiosissima, lì facevo anche merenda ma senza mai smettere di fare domande a tutti e su tutto: ero diventata la mascotte dell’azienda! una formazione che mi è rimasta dentro.

Questa è un’azienda che parla al femminile, dove la creatività e il rispetto delle persone sono e rimangono il centro di ogni cosa e di ogni rapporto.  Penso che le donne, per storia e inclinazioni, possano oggi essere un valore aggiunto per gli scenari dell’economia che verrà, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista progettuale. Sotto questo profilo, credo molto nella loro capacità previsionale di decifrare i segnali che vengono dai comportamenti e dalle necessità della vita, di anticipare i bisogni dei nuovi consumatori per dare una risposta pronta, duttile e orientata alle future richieste del mercato.

 

Nella mia azienda, considero di grande importanza per la qualità dei risultati anche la forza e l’energia del lavoro di gruppo, fare in modo che le risorse di ogni collaboratore possano intrecciarsi con quelle degli altri, sentire una responsabilità comune per ciò che si sta facendo. L’attuale organizzazione del nostro lavoro tiene conto di questa impostazione sinergica: in fondo noi lavoriamo per migliorare l’altra faccia del giorno, il luogo in cui si riposa, si gioisce, si sogna e solo il lavoro condiviso può assicurare risultati all’altezza del compito.

Un gruppo di persone che
condivide un obiettivo comune
può raggiungere l’impossibile